Street food campano: le specialità tradizionali

Quella del mangiare in strada è un usanza tipica della tradizione campana, dove, tra la colazione e il pranzo, e la cena, c’è sempre spazio per una “merenna” al volo, da gustare in piedi, camminando.

Nelle grandi città, come Napoli e Salerno, affollano ad ogni angolo di strada chiostri , botteghe o food truck, spesso di antiche origini, che col tempo di sono trasformati in dei veri e propri luoghi di culto per turisti e amanti della tradizione culinaria campana.

La prima cosa che viene in mente quando si parla di Street food campano, è senza dubbio il caro vecchio “cuppetiello”: un cono di carta assorbente rigida riempito di fritturine di vario genere.

Esso trae origini nella Napoli del 1800, dove già allora, alcuni ambulanti, con mezzi di fortuna e semplici ingredienti, distribuivano fritturine in strada per pochi centesimi.

Esistono vari tipi di coppetiello: quello di pesce, composto da un misto di calamari, alici, tentacoli di polpo, gamberetti e seppioline, rigorosamente conditi con limone e abbondante pepe; quello di terra, con crocchè di patate, palle di riso, frittatine di pasta e pastelle di verdure; e infine quello dolce, contenente per lo più graffe calde.

Altra grande pietanza dello streetfood campano è la pizza fritta. Chi non ricorda la grande interpretazione di Sofia Loren in “L’oro di Napoli”, dove la diva, con immensa disinvoltura impastava e friggeva fragranti pizze fritte praticamente in mezzo alla strada?!

Tra le principali specialità dello streetfood campano, infine, non può mancare “o’per e o muss’”, letteralmente il piede (di porco) e il muso (di vitello), che vengono bolliti, tagliati in piccoli pezzi e serviti freddi in dei piccoli carrettini che di possono trovare in strada e nelle piazze di città nei giorni di festa.