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I fuochi d’artificio a Capodanno

Non è Capodanno senza i fuochi d’artificio. Per festeggiare il nuovo anno non c’è niente di meglio che un meraviglioso spettacolo pirotecnico, per salutare il 2018 con il naso all’insù.

Una delle tradizioni più diffuse per il Capodanno appunto è quella dei fuochi d’artificio, che allo scoccare della mezzanotte vengono fatti brillare da tutti: dai più grandi ai più piccini, creando dei veri spettacoli pirotecnici.
L’usanza dice che allo scoccare dell’anno nuovo, facendo esplodere i “botti” questi dovrebbero scacciare gli spiriti maligni.
Potremmo suddividere i fuochi artificiali in due categorie: quelli venduti al pubblico, sia di libera vendita che con necessità di essere maggiorenni, e poi quelli professionali utilizzati dagli specialisti del settore per realizzare uno spettacolo pirotecnico.
Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento degli spettacoli di fuochi d’artificio per capodanno: in pratica ce n’è almeno uno in ogni città e in ogni località turistica, e spesso gli organizzatori fanno “a gara” per avere lo spettacolo più maestoso, il più lungo e vario possibile va da se che gli spettacoli più belli saranno organizzati nelle città più grandi e ricche.
Purtroppo i fuochi d’artificio sono anche molto pericolosi, noti per il gran numero di feriti che causano ogni anno, per lo più mutilati e ustionati. Questo accade quando si è imprudenti e non solo, infatti in commercio girano moltissimi fuochi di provenienza dubbia e quindi illegali.
In Italia quella dei fuochi d’artificio è un usanza molto radicata in Campania e specialmente a Napoli, dove alla mezzanotte le strade si illuminano letteralmente di luce colorata e risuonano boati spaventosi, spesso causate da vere bombe artigianali.E’ in questa regione infatti che si concentra il maggior numero di infortuni.
Dove ammirare gli spettacoli pirotecnici più variopinti? Sicuramente nelle grandi capitali come Roma, Londra, Parigi, Praga ecc.. Sarà forse la bellezza delle città, la particolare atmosfera che vi si respira nel periodo Natalizio, o ancora la suggestione degli storici palazzi e monumenti illuminati dai fuochi notturni.

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I piatti della tradizione natalizia

Il Natale è la festa in cui si riscoprono e rivivono le tradizioni.
Usi e costumi tramandati di generazione in generazione, vengono custoditi gelosamente.
La cucina è sicuramente un buon modo per conservare le tradizioni, poiché la gastronomia ha un ruolo fondamentale nella cultura italiana, i piatti tipici restano il simbolo di determinate festività. In Italia i piatti e le tradizioni variano in modo significativo da regione a regione.
Al Sud è molto diffusa la cena della Vigilia di Natale, a base di pesce, mentre al Nord ci si focalizza principalmente sul 25 Dicembre.
Concentrandoci in Campania, la sera della vigilia è solito mangiare piatti tipici come il capitone, l’insalata di rinforzo (con olive, capperi, cavolfiore, peperoni, cetrioli), baccalà fritto e frittelle con alghe. Il pranzo del 25 a differenza della vigilia è a base di carne e prevede la pasta al forno (come lasagne o cannelloni), oppure dei ravioli con ripieno di ricotta.
Non possono mancare i broccoli tra i contorni e la minestra “maritata”, ovvero carne di maiale e verdure cucinate in un brodo. Tra i dolci troviamo gli strufoli, palline di pasta dolce che vengono fritte, ingolosite con il miele e decorate con la frutta candita; i roccocò, croccanti ciambelline a base di mandorle profumato e impreziosito da scorza d’arancia e dal famoso pisto, un particolare misto di spezie; i mostaccioli anch’esso con pisto e finissimo cioccolato fondente, lo contraddistingue la sua forma ovvero un rombo. Insomma un varietà di cibi e soprattutto ricette , che oltre ad essere elementi indispensabili nelle festività natalizie, posso diventare fonte di ispirazione per gli eventi (matrimoni, feste di compleanno, feste aziendali ,etc.) che si decidono di organizzare nel mese di dicembre.

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Cos’è lo street food?

Cos’è lo street food?
Lo street food oltre ad essere un fenomeno ormai di moda è diventato uno stile di vita dove ogni luogo accomuna ogni tipo di cibo.
Il cibo per strada nasce nel Medioevo con l’antica Roma, dove i pasti venivano consumati per la maggior parte in strada, il fenomeno del cibarsi per strada aumentò in maniera proporzionale all’ aumento della popolazione.
Tal volta è preferito rispetto ad un comune pasto al ristorante o in un altro luogo dello stesso scopo, in quanto consente di consumare un pasto in maniera più informale, più rapida e meno costosa, di fatti secondo le statistiche FAO sono stimati più di 2,5 milardi di persone che preferiscono questa soluzione.
Il cibo di strada è strettamente legato al fenomeno del cibo da asporto (take away/take-out),e ad altri fenomeni di consumo di cibo, come gli snack, gli spuntini, il fast food, il pranzo al sacco.
Spesso,i prodotti da consumare per strada sono specialità locali o regionali, come nel caso del pani câ meusa palermitano, o il ‘O pere e ‘o musso della cucina campana e napoletana.
Nella tradizione partenopea, dove le strade sono il teatro della vita quotidiana, mangiare per strada e mangiare cibo da strada (che vuol dire anche facile da consumarsi e veloce da prodursi) è una consuetudine.
La pizza a portafoglio, fritturine, taralli caldi accompagnati con una gelata birra, la trippa etc.
Per non parlare dei dolci come: babà, sfogliatelle, e tante altre leccornie.
Insomma Napoli una città che vive per strada.
Street Emotions si propone di riprodurre con un format molto ecologico (attraverso l’utilizzo di bici elettriche) queste tradizionali pietanze, nei festival che sono sempre molto più ricorrenti.
Una moda… ma sicuramente una tradizione che si ripropone in chiave moderna.

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Il Carnevale e le sue maschere

Il Carnevale e le sue maschere
Anche quest’anno il Carnevale è passato, portando con sé nelle nostre case i suoi colori, le sue prelibatezze e le sue tradizioni. Nelle famiglie italiane non sono mancate lasagne, chiacchiere, bugie, graffe e tutte le specialità culinarie tipiche di questa festa, ma non solo. All’arrivo del Carnevale le case e le strade si riempiono di colori, coriandoli, vestiti e maschere. Proprio le maschere sono il simbolo più importante del Carnevale, ma da dove nascono e qual è la loro funzione?
In Italia ogni regione ha almeno una sua maschera tipica, come Pulcinella a Napoli, Balanzone e Mirandolina in Emilia Romagna, Arlecchino in Lombardia, Rugantino nel Lazio, Pantalone e Colombina nel Veneto e tante altre. Venezia è una delle città italiane più famosa per i festeggiamenti del Carnevale, insieme a Viareggio e Putignano. Parate, danze e feste inondano come un fiume queste città, colorandole e trasformandole in veri e propri palcoscenici. E in effetti è proprio dal teatro che derivano molte maschere. Alcune nascono da tradizioni teatrali molto antiche, altre dalla Commedia dell’arte e altre, ancora, dal teatro dei burattini.
Ma perché si indossano le maschere a Carnevale? Le ipotesi sono diverse. Nella tradizione pagana, ci si mascherava durante i saturnali (da cui si è originato il Carnevale) per poter invertire i ruoli della gerarchia sociale almeno una volta all’anno: il povero poteva diventare ricco e vivere senza i limiti della società. Presso alcune popolazioni arcaiche, invece, le maschere servivano a far tornare sulla terra gli spiriti dei defunti, da cui ottenere benefici per il raccolto. Infine, in alcune culture si pensa che le maschere carnevalesche in origine allontanassero le tenebre e simboleggiassero l’addio all’inverno e il benvenuto alla primavera.
Insomma, dietro quelle maschere che indossiamo una volta all’anno si nascondono tante e tante storie.

Martina Ferrara

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Perché seguire un corso di wedding planner ?

Perché seguire un corso di wedding planner?

La figura della wedding o events planner, nata molti anni addietro in America, si sta sviluppando e sta diventando sempre più indispensabile per ogni tipologia di evento.
Creatività, immaginazione, manualità sono alcune delle caratteristiche principali di una events planner. Scegliere di seguire un corso specifico è molto utile per capire nel dettaglio questo mondo, sia dal punto di vista teorico e sia dal punto di vista pratico. La buona riuscita di un evento dipende non solo dalla creatività delle cose materiali, ma soprattutto dalla reattività e dalla capacità di risoluzione di ogni minimo problema, da piccolo a grande che esso sia, che si potrebbe presentare.
Il motivo principale che ci spinge a fare un corso del genere è sicuramente la passione che abbiamo nell’organizzare eventi: da una piccola cena ad una festa di compleanno o ad un party in generale. Per diventare una vera e propria organizzatrice di eventi non bastano le caratteristiche di cui sopra, ma è necessario avere una conoscenza ampia su tutto ciò che fa da contorno agli eventi. Un corso di formazione completo e ben strutturato ci permetterà di conoscere tutti gli strumenti necessari per poter esercitare l’attività di events e wedding planner.
Chi sceglie di essere un’organizzatrice di eventi non lo sente come un lavoro vero e proprio, ma come un divertimento, un gioco dove poter trasformare le proprie idee in realtà soddisfando le richieste dei clienti. Più che un lavoro, possiamo definirlo un hobby!

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Mondo Verde | Streetemotions

Mondo Verde | Streetemotions

In un mondo dove le macchine, i robot, i computer sostituiscono l’uomo, fanno morire professioni e professionalità.
In un mondo dove l’inquinamento è un problema serio che bisogna affrontare, con un contributo, ma in particolar modo cambiando le nostre abitudini.
Nascono anche tante opportunità, che creano lavoro e occupazione.

Negli ultimi anni si è assistito ad un fenomeno di aumento di sensibilità notevole da parte dei consumatori e quindi di conseguenza delle imprese, per quanto riguarda il concetto di ecosostenibilità.
Streetemotions e soprattutto bikemotion alza il pollice verso l’alto, facendo l’occhiolino alla possibilità di creare: divertimento, promozione ed interesse in qualcosa che nella sua semplicità riesce a catalizzare le attenzioni e soddisfare i bisogni.
Un aperitivo fuori la chiesa, per strada, o soltanto portando in giro delle simpatiche hostess, è un modo per comunicare il proprio brand, le proprie idee e rendere visibili i propri prodotti o divertire i propri ospiti.
Una bicicletta equipaggiata di un cassone anteriore puo’ fare tutto questo.

Bikemotion per sentirsi liberi di non inquinare.

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